ＬＡＣＲＩＭＥ － ＣＡＰＩＴＯＬＯ １ || ＢＹ ＣＡＭＹＫＡＺＥ

Guardavo il paesaggio scorrere dal finestrino del treno. Era cambiato molto da quando mia madre, mio padre ed io avevamo lasciato la nostra metropoli. Anzi, nostra non era più dato che ci stavamo trasferendo. A dire la verità, non l'ho mai sentita nemmeno mia. Non ho mai avuto amici, nè posti speciali, nè interessi. Quindi ora questo cambiamento non mi avrebbe provocato nulla. Un interesse però ce l'avevo. Mi piacevano i misteri. Tutto qui, nulla di più. Il treno si fermò. Vidi i miei scendere dal treno. Feci la stessa cosa. Mi guardai intorno. "Che stazione squallida" pensai. In effetti non aveva nulla a che fare con la stazione dal quale eravamo partiti. La prima aveva delle enormi vetrate ed era piena di bar e negozi per l'acquisto di souvenir, questa invece sembrava dover cadere a pezzi da un momento all'altro. <<Andiamo Mystral. Il camion dei traslochi deve essere già arrivato.>>. Fu la voce di mia madre a distogliermi dai miei pensieri. "Deve per forza essere già arrivato, quel treno era incredibilmente lento" mi lamentai con me stessa per l'ennesima volta. Prendemmo un taxi che ci portò alla nostra nuova casa. Era un appartamento in un condominio che mi faceva rivoltare lo stomaco. Almeno i miei mi avevano assicurato che l'abitazione fosse grande. Comunque in quel paesino c'erano una decina di condomìni che storpiavano il paesaggio. Non che il paesaggio fosse bello di suo, ma con quelle cose che spuntavano diventava inguardabile. Le uniche cose buone erano quel poco di verde e l'assenza di inquinamento. Entrammo nell'appartamento dove erano già scaricate le nostre cose. C'era un bel po' da riordinare. Passammo tutta la giornata e quella seguente a sistemare. Al tramonto della seconda giornata potei finalmente uscire. A parte tutte le orrendità il tramonto era fantastico. Una gentile brezza estiva estiva mi accarezzava il viso. Chiusi gli occhi e allargai le braccia come per abbracciare quello spettacolo mozzafiato. Dopotutto qualcosa di buono c'era. All'improvviso percepii qualcosa dietro di me. Mi voltai. C'era un ragazzo che mi osservava. Aveva più o meno la mia età, capelli neri lisci a caschetto e occhi viola penetranti. Sorrise. Era un sorriso meraviglioso. Ma, c'era qualcosa di strano... Era... Triste. Si girò di scatto e corse via. La sua immagine mi rimase impressa nella mente e nel cuore. Qualcosa in quel ragazzo mi spingeva a credere che fosse in un qualche modo legato a me. In quel momento non potevo sapere che questo mi averebbe spinto a voler sapere sempre di più... Lentamente, senza alcun motivo, una lacrima, la prima lacrima, rigò il mio viso.

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